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NEW YORK : THE HEALING GAZE

MONTSERRAT GALLERY

475 27TH STREET 

NEW YORK NY 

May 1st _ May 30th  2024

THE HEALING GAZE 

artists:

LAUREN BANUVAR                 

LENOR BINGHAM                  

PATRICK DENNIS                     

ANTONELLA QUACCHIA          

NAOMI FRIEDMAN                

RIITTA NELIMARKKA             

ANYA PESCE                          

ANNE VAN LEUWEEN            

 A cura di  Stefania Carrozzini 

“Guardare qualcosa è molto diverso dal vederla, non vedi qualcosa finché non ne vedi la bellezza” scriveva Oscar Wilde, e non abbiamo dubbi che la bellezza possa creare benessere, armonia, pace e connessione con la nostra anima. La guarigione dello sguardo nell’arte implica il potenziale terapeutico e trasformativo delle esperienze visive. Suggerisce che impegnarsi con l’arte può essere un processo di guarigione, offrendo nutrimento emotivo, spirituale o psicologico attraverso l’atto di percepire e contemplare le espressioni visive.
L’arte può sfruttare il potere curativo dentro ognuno di noi e ci mette in comunità gli uni con gli altri. Di fronte ad un’opera d’arte, infatti, siamo profondamente legati all’artista e quindi a chi l’ha vissuta. E la connessione, con noi stessi e con gli altri, è al centro dell’arte e della guarigione. Questa mostra invita tutti a prestare maggiore attenzione a ciò che ci circonda. L’arte contemporanea, come la vita contemporanea, è ormai un paesaggio in rapido movimento, a cui gli artisti fanno riferimento e talvolta anche il semplice contatto visivo con l’arte di oggi può essere difficile. Lo sguardo curativo è un concetto che spesso si riferisce all’idea che le interazioni compassionevoli, compreso il contatto visivo, possono contribuire al benessere emotivo e alla guarigione fisica. Sottolinea il potenziale terapeutico della connessione umana. Nell’arte, il concetto di Healing Gaze può manifestarsi attraverso rappresentazioni visive che evocano emozioni, trasmettono empatia o offrono un senso di conforto. L’arte ha il potere di comunicare ed evocare sentimenti, contribuendo potenzialmente a un’esperienza di guarigione per gli spettatori. Ciò potrebbe includere rappresentazioni di compassione, comprensione o scene che risuonano con narrazioni di guarigione personali o collettive.

 

 

 

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