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Chi sono IO?

Chi sono IO?
Milano 18 settembre 2005

Artistas:
ANDREA BAJ, LIVIA CARTA, SANDRA GRANDESSO, ED HERMAN, CARLA IACONO, AMBRA MOROSI, PAOLO PELOSINI, GIOVANNA PESENTI, GRAZIA RESTA, EMMA VITTI

Chi sono io? E’ la madre di tutte le domande che l’individuo pone a se stesso. L’essere umano, così bistrattato dalla nostra cieca contemporaneità, dal nostro sistema tutto incentrato sull’avere, non smetterà mai di domandarsi e di porsi questo eterno quesito che è antico quanto l’uomo, ed è quello da cui muove la ricerca filosofica di tutti i tempi.

La rappresentazione visiva di questo concetto mira a valorizzare l’individuo e a dare sostanza alla forza umana in termini di pensiero creativo. La rappresentazione mediatica del mondo tende a farci allontanare da questa ricerca. Sono invece esperienze personali del mondo, e non quelle mediate dalla tecnica, a consentire l’individuazione e la vera ricerca del Sé. Il “Chi sono io”? muove dunque tra interiorità ed esteriorità, profondità e superficie. Il processo creativo è una ricerca che non coincide con la comune rappresentazione delle cose ed ha la stessa valenza, sebbene situato su territori e linguaggi diversi, della ricerca filosofica.

Ciò che emerge di volta in volta non appena si parla di essere, non appena ci si rivolge questa fatidica domanda è la continua scoperta e la difficoltà di definizione razionale e logica. Si scava e si cerca di aprire, come se si trattasse di sfogliare una cipolla, strato dopo strato per arrivare al nucleo, al nocciolo, all’essenza.

Penso che l’arte intesa come verità e vita che si riproduce istante dopo istante nel gesto dell’artista, sia in costante anelito verso questo antico domandarsi, verso il chi sono IO. Un IO non egocentrico, narcisistico, frammentario, che potrebbe rimanere isolato se non raggiungesse lo sguardo e il cuore dell’altro, se evitasse di comunicare, da essere umano ad essere umano, con totale semplicità e verità.

La pratica artistica, ogni volta che la mente e la mano dell’artista toccano la materia per dare vita a nuove forme, spazi, dimensioni, si rivolge alla ricerca e alla scoperta del mondo del sé. E’ un incontro, in sostanza, che abbraccia la realtà dell’uomo nella sua totalità. Un piccolo frammento che porta in sé l’intero universo. Io sono essere creatore, ed il mio corpo è il tempio e se Dio non è qui non è da nessun’altra parte!

Dunque chi sono IO? IO sono il Niente ma sono il Tutto. Divento il Tutto quando le parti di me si fondono e tornano ad essere Uno. Chi sono IO è un grido di soccorso, in questo mondo assetato di verità, è voce piena d’impazienza e di desiderio. Non posso prendere congedo da questa ricerca, nemmeno di notte quando la mia anima pare riposare ed invece si affanna, nei sogni, nelle immagini, nelle visioni. E sono le immagini ancora una volta, l’aspetto visionario del nostro essere, dove si cela l’inconscio e se ad esso siamo collegati, a dare senso alle azioni quotidiane.

Nel nostro mondo noi c’identifichiamo con gli oggetti che possediamo, con il lavoro che facciamo, con l’apparato sociale che sembra garantirci l’identità e definire i contorni del nostro essere. L’arte, invece, intesa come atto d’amore dell’uomo verso l’altro, simile alla meditazione, come scienza dell’essere, è il simbolo di quell’energia che mai si consuma, l’energia creativa che connota davvero il nostro essere.

In questa dimensione il sogno convive con la nuda e cruda realtà, dal cielo alla terra, nell’assalto al mondo dell’artista guerriero che al posto delle armi ha una potente lanterna e con questa scende negli abissi tutte le volte che cerca la vera Luce e vuole farci partecipi. Tranquillo è il fondo del mare anche se appare agitato in superficie. Perché per sua natura l’Essere è libero da sofferenza, dalla confusione, e dalla disarmonia.

Controllare la vita degli altri è diventato l’ossessione del nostro tempo che in questo modo inquina la nostra anima. E l’anima è la nostra vera essenza, la vera forza rivoluzionaria. Perciò la si vuole allineare, manipolare, controllare. In tale condizione l’arte rimane l’autentico spazio di libertà per il pensiero dell’uomo.

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