Superhighway
Superhighway
a cura di Stefania Carrozzini
October 15 – November 15, 2004
ORGANIZED BY D’ARS
IEP INTERNATIONAL EXHIBITION PROJECTS Milan – New York
CVB SPACE
407 West 13th street loft 2a
NEW YORK, NY 10014
tel. 1 646-336-8387
www.cvbspace.com
Artisti:
Barbara Bachner, Roy Andrew Beyer, Cristina Cary, Giacomo Cavina, Giovanni Compagni, Massimiliano Contu, Mario Giavotto, Giovanni Gurioli, Gianni Lodi, Amalia Knoll, Franca Maschio, Hani Rashid (Asymptote)
Superhighway: la strada che conduce ad Utopia. Nell ‘era di Cyber siamo tutti coinvolti in questo viaggio, vittime della stessa illusione di possedere la lampada della conoscenza. La conoscenza secondo il codice di Superhighway, si dovrebbe ottenere tramite l’accesso “democratico” a miliardi d’informazioni. Invece, nell’era del villaggio globale, l’essere umano corre sempre di più il rischio di diventare vittima del sistema da lui stesso creato. Pensavate di poter comunicare senza problemi via e-mail?
Eccoci sommersi da una marea di Spam, di messaggi spazzatura, che minano anche la nostra privacy. La grande promessa di questa Superhighway e appunto quella di condurci nell’utopia del free time e di scoprire un mondo nuovo. Ed ecco che man mano che prendiamo questa strada superveloce ci accorgiamo di correre dritto verso la meta opposta, verso la città dello stress, dove invece che più tempo libero per noi stessi ed una vita qualitativamente migliore ci ritroviamo incastrati in una prigione, persi nelle google researche, nella tecnologica solitudine dove tutti credono di poter comunicare dai loro “eremi”, ognuno chiuso nel proprio monologo collettivo nell’illusione di condividere vere esperienze. Tutto questo avviene in un contesto preciso che ci ha portato, nel corso della storia, da un tipo di sapere universale ad un sapere “competente”, un sapere, questo, totalmente razionale.
Superhigway, come via veloce d’accesso al mondo e ai suoi segreti, costruita su un percorso in cui fare esperienza del mondo non ha più valore e a dominare incontrastata e la mente. Nello spirito d’omologazione che tende ad eliminare le differenze i media non sono più un mezzo ma un mondo parallelo. In questo mondo la grande illusione è che l’uomo può usare tutte le tecniche in modo neutrale senza correre il pericolo che La natura umana sia modificata dalle norme con cui avviene La comunicazione. Il mondo accade perchè Lo si comunica e non il contrario.
Superhighway: La strada dove l’inorganico ha il primato sull’organico. sul vitale e sul sensoriale; dove l’oggettività ha il primato sulla soggettività, la quantità sulla qualità, dove lo strumento più importante del fine.
Che ruolo ha l’arte in tutto questo? Forse di ritrovare il senso della vera comunicazione, di leggere i misteri del reale e ampliare la partecipazione collettiva alla dimensione poetica e simbolico del “sentire”. Tutto questo significa invertire La folle rotta, percorrendo la strada più difficile, la più tortuosa, quella che ci permette di guardare da vicino e in profondità, da cuore a cuore. Significa farsi porta voce di una necessita etica che ci conduce dal caos dell’illeggibilità del mondo alla sua umana comprensione. La creatività trova infatti il senso non in uno scopo funzionale, ma ha come priorità. L’allargamento dell’esperienza. La creatività la si pub vedere allora come La vera “casa dell ‘essere” in cui si e consapevoli della distinzione tra realtà e apparenza e in cui ci si riappropria dell’ infanzia dell’ uomo”.