You Must Have Chaos Within You To Give Birth To A Dancing Star
Dal 24 Maggio al 6 Giugno, 2012
A cura di Stefania Carrozzini
ONISHI GALLERY
521 West 26th Street New York, NY 10001 – t. 212.695.8035- www.onishigallery.com
Gallery hours: Tuesday – Saturday 11:a.m. – 6:00 p.m.
Inaugurazione: Giovedì 24 Maggio , ore 18 -20
Artisti:
Annamaria Angelini Chiarvetto / Stephanie Bloom / Joanna Coke / Patricia Muffin Bernstein Maj-Britt Niklasson / Elena Diana Nistor / Francesca Pettinato / Loeke Pam / Sara Rossi / Nelly Sanzi Juli / Gernot Schmerlaib / Susi Zucchi
Il testo di Nietzsche, dal quale è estrapolato il titolo della mostra, è uno dei più complessi del filosofo tedesco. Scritto per aforismi, “Così parlo Zarathustra” si sviluppa come filosofia sperimentale e come conoscenza che procede per immagini poetiche e altamente evocative, le quali non vanno prese alla lettera, ma bensì sono metafora per comprendere che la ricerca della verità non proviene dalla ragione né da un ordine prestabilito dettato dalla cultura o da un pensiero moralista. Il suo pensiero è un esercizio di accettazione della verità come valore storicamente condizionato. “Così parlò Zarathustra”, è un racconto magico e favoloso, dove la conoscenza, vera fonte che disseta gli esseri umani, ha una potenza comunicativa immediata annunciata in forma poetica e profetica. Il cammino di Zarathustra è allegoria di vita ascendente dove la gioia prevale sulla sofferenza e sull’angoscia dell’esistenza, la leggerezza sulla pesantezza, l’oscurità sulla luce. La verità è un bagliore estatico e la vita come mezzo della conoscenza
è una speranza più alta, una garanzia di autentica libertà nel gioco della vita e dell’eterno ritorno. Io vi dico: bisogna avere in sé il caos per poter partorire una stella che danzi. Io vi dico: voi avete ancora del caos dentro di voi: tale frase comunica energia vitale e ha in sé una propulsione al divenire, al nuovo, al positivo e riporta a ciò che gli artisti affrontano quotidianamente nel loro percorso tra il dolore e la meraviglia: ovvero la nascita delle idee. La capacità di ascoltare il proprio mondo interno e della solitudine, l’accogliere il vuoto, il tempo dell’inattività per lasciare spazio ai liberi volteggi della fantasia sono le dimensioni dal quale crescono e si sviluppano l’energia creativa e la forza dell’ispirazione. Da una fase indistinta, prima che le idee prendano forma e attraverso qualsiasi medium, l’artista
(ma anche lo scienziato) è il testimone più diretto che l’ordine è partorito dal caos. E il caos non è così radicalmente opposto alla razionalità: entrambi sono la faccia della stessa medaglia, come lo sono Eros e Thanatos, forze protagoniste nella danza metafisica della vita. In questo scambio dualistico la creatività, che da sempre ha una stretta parentela con gli abissi della follia, abita i luoghi dell’irrazionale e si nutre del caos per far nascere non tanto cose nuove, ma nuove visioni del mondo. Il caos quindi è il campo di battaglia dove si esprime l’inesprimibile. Occorre però organizzare bene questo caos, solidificare la base da cui si spicca il volo, altrimenti il destino sarà quello di Icaro!